IN CUCINA

 

Difficili da maneggiare, ma gustosissimi da mangiare:  i fichi d'India, a causa della buccia spinosa è più diffuso sulle tavole italiane del Sud e ancora troppo poco usato nella cucina tradizionale.  Ma con un po' di attenzione e creatività si possono ottenere da questo frutto che "sa di sole" piatti insoliti esotici e gustosissimi. 


Come pulire e mangiare i fichi d'India
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Metterli in un recipiente sotto un getto d'acqua potente, agitarli un po' di modo che le spine vengano portate via dal getto dell''acqua. Se si teme che qualche residuo  di spina sia rimasto. adagiarli su un piatto, o un piano di lavoro, tagliare via le due estremità, inciderli per lungo aiutandosi con una forchetta e sollevare la buccia aprendola completamente e quindi estrarre il frutto.


Il nome scientifico del ficodindia (si può scrivere anche per esteso), è OPUNTIA ficus-indica.I fichi d'india hanno preso questo nome perché furono portati in Europa da  Cristoforo Colombo il quale approdato nelle Americhe a sua insaputa, come è noto, credeva i essere sbarcato sulle coste dell'India. La corte reale, di conseguenza li soprannominò Fichi d'India anziché Nopali come li chiamavano gli Atzechi.

La pianta del fico d'india è composta da pale dalla forma ovale appiattita e spinosa, la lunghezza varia da 30 ai 40 cm che assicurano la fotosintesi e la riserva d'acqua. Le foglie hanno una forma conica dalla lunghezza di qualche millimetro. Sulle pale nascono i fiori dai quali nascono i frutti che come sappiamo hanno numerosi semi, (fino a 300 unità). Per questa ragione non sono adatti a coloro che soffrono di diverticoli in quanto annidandosi nelle sacche dell'intestino fermentano provocando infiammazione.

Il peso del frutto varia da 150 a 400 grammi ed il colore a seconda della varietà è giallo-arancione, rosso porpora, o bianco. Anche la forma varia a seconda del periodo in cui nascono. I primi sono tondeggianti, quelli più tardivi hanno una forma più allungata  e peduncolata. (E qui interviene l'utilità dello sciroppo nutraceutico di LDB GLOBAL che spremendo il succo mantiene tutte le proprietà nutrienti senza provocare effetti indesiderati).




Del fico d'india non si butta via niente. Le pale possono essere cucinate come una comune verdura, tagliate a listarelle si fanno bollire sino a quando si ammorbidiscono, si possono grigliare, oppure impanare e friggere in padella. 

 I petali dei fiori e i frutti possono essere mescolati all'insalata. I frutti sono anche indicati come spuntino da dieta perché, grazie all'apporto di fibre, aumentano il senso di sazietà, non solo, sono anche utili per assimilare grassi e zuccheri, controllando la glicemia ed il sovrappeso. Inoltre poiché hanno proprietà diuretiche riducono il rischio di calcoli renali.

insalata di fichi d'india

ALCUNI MODI PER CUCINARE I FICHI D'INDIA

I fichi d'India al naturale sono un ingrediente perfetto per impreziosire una fresca insalata di arance, olive e formaggio, oppure per preparare una dolcissima insalata di frutta da servire a fine pasto o come spuntino pomeridiano. Ma i fichi d'India sono un ingrediente con cui sbizzarrirsi anche ai fornelli. Ad esempio le bucce possono diventare delle chips. Private delle spinte e tagliate a listarelle, potrai impanarle con uovo e pangrattato e friggerle. Un pezzo del frutto avvolto in una fetta di speck può diventare uno sfizioso finger food dal sapore esotico. Il succo di fico d'India può essere anche utilizzato per preparare un risotto ai fichi d'India.


spiedini


confettura

risotto di ficodindia

bucce di ficodindia impanate

spiedini
mostarda


torta

su internet si trovano tante fantasiose e gustosissime ricette


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